Dato che dopo quello che ho scritto stamattina ho ricevuto qualche richiesta mini di chiarimento,volevo spiegare che tutto ciò non é scaturito dal test che ho proposto scherzosamente quanche giorno fa,ci mancherebbe!
E' ovvio(per me) che tali riflessioni sono il risultato di un lungo periodo di elaborazione interiore e di certo non mi baso su un test per capire e trarre conclusioni.
Quindi chi si stava preoccupanto(se seee) può stare tranquillo!
Ah,NON SONO ARRABBIATA CON IL MONDO!Dopo quello che ho scritto la mia vita ha continuato a proseguire serenamente.Ripeto,sono solo riflessioni,tsè.
Notte.
lunedì 9 luglio 2007
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7 commenti:
mah
ebbene si
M4nU3l@:"Un esserino che dietro le proprie innumerevoli parole nasconde il desiderio di raccontarsi e raccontare. E' come se ogni parola volesse creare un collegamento con chi ascolta.Se si moltiplicasse questo per tutte le parole scritte e dette si potrebbe forse capire quanta é la voglia di comunicare con gli altri."
è quello che fai, col blog, col facciaAfaccia, coi gesti, con una smorfia e con un sorriso.
i passi principali della comunicazione sono l'esternare il pensiero, l'idea, la cazzata o qualunque cosa e l'interpretazione.
2 passi, ma difficilissimi.è per questo che la nostra comunicazione è ricca di N.B., P.S. e *.
è per questo che siamo contenti quando ci comprendiamo e ci facciamo comprendere.e lo siamo a prescindere dal fatto che l'idea sia condivisa, l'importante è essersi capiti.
A volte non è immediato, ma il tempo, si sa, lavora per noi.Quello che si sa meno è che il tempo non lavora gratis, specie se si comunica con se stessi. Ma non ci porta, perchè tanto per il tempo non vale la legge Biagi, lui ha un contratto a tempo indeterminato, mica fesso!!!
L'amicizia, il rispetto, l'ascolto degli altri non sono attitudini di tutti, ma ognuno sa bene che ci sono persone con cui confrontarsi.
Anche la comunicazione non è attitudine di tutti.Ma questo non è il tuo caso.
Un blog ha come scopo quello di essere usato da chi lo realizza per comunicare quelchecazzoglipare.E' scontato affermare che non si scende a compromessi nel postare ed è una possibilità quella che a qualcuno possa non piacere conoscere idee e persone via blog.sono punti di vista.posso andare al lavoro in tram o in bici, l'importante è che ci vada.
Continua a comunicare come meglio puoi, quello che vuoi, non quello che pensi vogliano sentirsi dire gli altri, non sei mica il tg4!!!
E considera che a differenza di Umilio Fede hai di fronte un pubblico "tangibile" che se legge il blog vuol dire che è interessato e che vuole capire, comunicare, conoscere, farsi conoscere, promuovere le tue idee, mandarti a cagare, riprenderti, farti i complimenti e chipiùnehapiùnemetta.
Ti ringrazio per il tuo intervento,chiunque tu sia.
Vedi,penso che al giorno d'oggi comunicare sia la cosa più difficile da fare...nonostante i "mezzi" per farlo siano aumentati esponenzialmente.E allora si finisce per dire tante cose...tante,ma di non riuscire quasi mai ad esprimere davvero quello che si ha dentro.A volte é questo il mio problema.La mia presunta logorrea nasce dal fatto che ho la sensazione di non riuscire mai a farmi capire...tutti mi sentono(e forse neanche quello)ma pochi davvero mi "ascoltano"...e inevitabilmente comincio a vomitare parole dopo parole nella speranza che almeno qualcuna di queste possa essere captata.So che non è bello quello che faccio...per questo un mio scopo sarebbe quello di imparare a capire chi davvero ha curiosità verso di me e di conseguenza cercare di concentrare i miei significati in un numero minore di parole.
Ma questo Alfredo da Spoleto fa per caso fa scienze delle comunicazioni?? =D
Alessandro
non è vero che sono in pochi ad ascoltarti.questo è quello che percepisci tu o ti fanno capire gli altri.
ma ti ascoltano.l'amico e chi ci sta vicino ascolta anche se non sembra sempre evidente per una ragione o per l'altra.a qualcuno va bene il chisiaccontentagode, ad altri no.a me no.ad alessandro no, vuole sapere se studio scienze della comunicazione.ma sarò bischero e non gli risponderò.
fate caso a questa cosa qui:
capita in certe serate di vedere un amico un pò giù di corda o magari particolarmente euforico.lipperllì lo guardiamo, ci chiediamo cosa gli stia succedendo...forse è ubriaco o magari è triste, però è evidente che il suo stato d'animo ci sta comunicando un qualcosa di diverso dal solito, dal routinico.
a volte di lui non ci interessa neanche bene sapere come stia, ma siamo più tentati dal sapere il PERCHè.poi decidiamo noi se il motivo giustifica il suo comportamento.
e a fine serata capita che magari non lo hai minimamente cacato, ma ti rivolgi all'amico che è con te sulla via del ritorno e senza troppe storie la butti lì:"oh...ma che gli è preso a coso stasera??!?!"
questa è anche comunicazione, indiretta, timida, non aggressiva, una subcommunication, sommersa, paurosa a volte.ma mai vana.diversa dalla non comunicazione o dalla falsa comunicazione fatta di dolcezze, lustrini e convenenze.poi tutto il resto viene a galla, i messaggi, i colloqui del retroscena e a volte persino lo spettacolo vero e proprio.chi è costui così sordo da non poter ascoltare e così cieco da non poter leggere e così muto da non poter parlare?nessuno.
andiamo avanti e il cielo si schiarirà.
Capisco quello che dici...e forse hai ragione.Alla fine mi rendo conto che molto spesso sono eccessivamente "problematica" e forse esaspero anche certe cose.Sono ancora abbastanza adolescente da questo punto di vista.Ma so che almeno affrontare questi "problemi"(seppur esasperandoli)mi fa bene,mi fa crescere,mi aiuta a capire molte cose ...ma soprattutto me stessa. E comunque grazie per la tua attenzione.
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